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Il primo corso di Guida Sicura in moto su richiesta e su misura direttamente al TUO domicilio per Singoli, Gruppi, Associazioni e Moto Club .
Istruttori certificati e qualificati   ti seguiranno aiutandoti a colmare le tue incertezze alla guida. Una svolta nei corsi di guida sicura in moto e nei servizi per i motociclisti.

Riconoscere le Omologazioni

Guida Sicura Urbana... un progetto per la sicurezza dei motociclisti

Come riconoscere le OMOLOGAZIONI nell'abbigliamento "da moto"

Versione aggiornata a Febbraio 2022
perche' la sicurezza deve essere una PRIORITA'.

Il motociclista sceglie l'abbigliamento da moto in base al colore, al modello e al comfort, ma dovrebbe imparare a sceglierlo non tanto per il colore di un Team o di un certo marchio, bensi' per proteggere qualcosa di importante: se stesso.
Tutto l'abbigliamento da moto dei giorni odierni viene studiato e realizzato per offrire il massimo comfort ma soprattutto la massima protezione in caso di caduta o di scivolamento.
Purtroppo non sempre un bel logo cucito sul giubbino e' garanzia di massima protezione. Quindi come facciamo noi, semplici motociclisti e consumatori, a capire se un capo sia piu' protettivo di un altro?
L'Unione Europea, in questo caso, ci viene in aiuto attraverso una serie di normative che impongono alle aziende il superamento di specifici test di laboratorio per ottenere la certificazione e omologazione dei propri capi come abbigliamento da "moto". Il consumatore puo' dunque verificare con relativa facilita' se il capo che sta acquistando e' omologato come "protettore" o semplicemente e' dotato di protezioni .
Apriamo l'armadio e impariamo a leggere le etichette del nostro abbigliamento da moto per capire se sia in grado di proteggerci adeguatamente in caso di imprevisto e, quando acquistiamo un capo nuovo, facciamo attenzione...
Qui di seguito l'elenco completo delle normative di omologazione dei capi di abbigliamento tecnico da indossare in sella alla vostra moto.
Vediamo quali sono e cosa dicono.

L'abbigliamento tecnico per motociclisti si suddivide principalmente in due categorie:

        1. Certificato CE
        2. Dotato di protezioni omologate

Il tipo certificato CE e' l'unico certificato come Dispositivo di Protezione Individuale ed e' l'unico per cui vi sia un'effettiva garanzia sul corretto funzionamento in quanto a sicurezza.
Il tipo dotato di protezioni omologate, seppur di famose marche, e' ufficialmente destinato al "tempo libero" come qualsiasi paio di jeans che avete in armadio. Non e' concepito per l'uso professionale o protettivo e non ne viene quindi garantita la resistenza a impatti o strappi perche' non viene testato nella sua interezza. Le uniche parti certificate sono i singoli protettori inseriti all'interno del capo.

Il certificato CE e' obbligatorio.
Dall'Aprile 2019 tutto l'abbigliamento da moto deve essere omologato CE. Le prove sono severe e costose per i produttori ma sono anche garanzia di sicurezza per il motociclista che sceglie di indossare abbigliamento certificato.
I rivenditori possono continuare a vendere abbigliamento non certificato fino al 2023. Diffidate quindi di offerte particolarmente convenienti, specie se acquistate online. Chiedete sempre se il capo che si intende acquistare sia certificato da moto e secondo quale normativa CE.
Per quanto riguarda le protezioni dell'abbigliamento tecnico, devono si' essere omologate CE, ma la loro efficacia puo' essere ridotta o addirittura nulla se il capo dove sono inserite non e' certificato. Per esempio, se si cade non c'e' garanzia che la giacca che indossiamo (non certificata) sia in grado di resistere e mantenere le protezioni in posizione: basta che si spostino di poco per ridurre la loro efficacia o, addirittura, renderle inutili.
Perche' un capo sia certificato deve riportare un'etichetta col marchio CE e il codice della normativa di riferimento. Diffidate di capi dotati solo del marchio CE senza ulteriori specifiche.
Tutti gli altri tipi di abbigliamento spacciati come "per motociclisti", non omologati e persino privi di inserti protettori, non devono essere nemmeno minimamente presi in considerazione.
L'elenco che segue indica chiaramente la sigla da verificare sull'etichetta di ogni articolo.

EN 17092:2020 - Abbigliamento

La norma EN 17092:2020 sostituisce la precedente EN 13595:2002 e risponde ai requisiti essenziali della direttiva 89/686/CEE sui Dispositivi di Protezione Individuale.
Per essere definito come protettivo (D.P.I.) secondo la legge l'abbigliamento da moto deve essere omologato secondo questa norma. Questo, infatti, e' il codice che fa la differenza ufficiale tra un capo omologato o meno e tiene conto di importanti fattori a richio come ergonomia, proprieta' meccaniche, resistenza all'abrasione da impatto.
La norma e' composta da diverse sezioni:


UNI EN 17092-1:2020
Indumenti di protezione per motociclisti professionali - Giacche, pantaloni e tute intere o divisibili: Requisiti generali, ergonomia, proprieta' meccaniche, resistenza all'abrasione da impatto

UNI EN 17092-2:2020 classe AAA
Indumenti che offrono protezione da urti e abrasioni da impatto, utilizzando materiali altamente efficaci e resistenti che soddisfano i test piu' severi.

UNI EN 17092-3:2020 classe AA
Indumenti che offrono protezione da urti e abrasioni da impatto, utilizzando materiali efficaci e resistenti. Possono avere peso inferiore rispetto ai capi di classe AAA. Sono indumenti progettati per essere indossati da soli o per essere indossati sopra ad altri.

UNI EN 17092-4:2020 classe A
Indumenti che offrono protezione da urti e abrasioni da impatto rispettando i requisiti minimi dell'omologazione. Sono indumenti progettati per essere indossati da soli o per essere indossati sopra gli altri capi di abbigliamento da parte di motociclisti in ambienti caldi.

UNI EN 17092-5:2020 classe B
Sono indumenti tecnici, progettati per fornire protezione contro l'abrasione equivalente a quelli appartenenti alla Classe A, ma non offrono protezione dagli urti dal momento che ne sono sprovvisti.

UNI EN 17092-6:2020 classe C
Sono indumenti sprovvisti di protezioni dagli urti e non danno protezione in caso di abrasione. Sono progettati per contenere i protettori di tipo EN 1621-1. Forniscono protezione solo nell'area dove e' presente il protettore singolo.

Guida Sicura Urbana moto in cittá EN 17092:2020
Gli indumenti vengono analizzati per zone (vedi figura). Le zone 1 e 2 sono le piu' esposte. Le zone 1 devono essere obbligatoriamente provviste anche di protettori omologati EN 1621-1 (vedi sotto) dei quali viene verificato anche il corretto posizionamento.

Guida Sicura Urbana moto in cittá Tuta Moto
Vi sono due livelli di omologazione (come per i paraschiena), il primo e' indicato per una velocita' inferiore a 50 km/h, il secondo anche per velocita' superiori.
Guida Sicura Urbana moto in cittá Tabella EN13595
Il test di perforazione misura a quale profondita' riesce a penetrare la lama di un coltello attraverso i vestiti applicando la sopracitata pressione.

L'omologazione prevede anche controlli sulla comodita' e l'ergonomia del capo, sul grado di PH dei materiali utilizzati per la realizzazione e verifiche del livello di resistenza agli agenti chimici.

I controlli sul PH sono importanti perche' certificano il grado di acidita' dei materiali che potrebbero venire a diretto contatto con il nostro corpo (pensiamo al collo delle giacche, per esempio). Soprattutto quando si tratta di indumenti in pelle (i piu' resistenti ed ergonomici in assoluto), le conciature e le lavorazioni possono alterarne il livello di acidita' e renderli pericolosi e/o in grado di causare reazioni allergiche. La nostra cute, infatti, puo' sopportare solo fino a un certo grado di acidita' o basicita'.

I test sull'ergonomia sono quelli relativi alla comodita' e vestibilita' del capo: il modo in cui calza, se tira, se e' troppo rigido o morbido, etc.

Il prodotto deve essere obbligatoriamente accompagnato da una serie di istruzioni e avvertenze, tra cui: come indossarlo (regolare correttamente l'indumento per un suo efficace utilizzo), quando eventualmente sostituirlo e la dichiarazione di non nocivita' dei materiali utilizzati. Fondamentale anche l'avvertenza in merito a particolari condizioni ambientali, per esempio la temperatura, la cui variazione potrebbe ridurre significativamente le prestazioni del paraschiena (per esempio).

EN 1621-4 - Airbag

Guida Sicura Urbana moto in cittá Airbag
Guida Sicura Urbana moto in cittá 1621-4 Airbag
il codice di omologazione dei protettori gonfiabili piu' recente e' EN 1621-4:2013.

La normativa EN 1621-4 prevede due livelli di protezione, stabiliti in base all'energia residua di attivazione in caso di airbag meccanici, che viene trasferita dalla protezione al corpo. Nel dettaglio:

Livello 1: Valore medio di energia residua trasmessa non superiore ai 4.5 kN. Valore di picco di energia residua trasmessa non superiore ai 6 kN
Livello 2: Valore medio di energia residua trasmessa non superiore ai 2.5 kN. Valore di picco di energia residua trasmessa non superiore ai 3 kN

Tempo di attivazione: dovra' essere di 200 ms. Ovvero 0.2 secondi.
In commercio si vendono gia' airbag da 0.08 secondi di attivazione.
In 0.2 secondi a 50 km/h si percorrono circa due metri e mezzo.
Mentre in 0.08 secondi a 50 Km/h si percorre circa un metro.
Inutile aggiungere altro.

4.5 kN equivalgono a circa 459 Kg. mentre 2.5 kN equivalgono a circa 255 Kg. Ricordiamo che 4 kN e' il limite di carico per la rottura della colonna vertebrale.
Non dovrebbero esserci dubbi su quale dispositivo scegliere.

Come per i paraschiena, l'omologazione deve riportare:
protezione alla schiena: FB (Full Back) e' l'estensione maggiore
CB (central Back) protegge la colonna vertebrale
LB (Lubar Back) protegge solo il tratto lombare.

Inoltre deve riportare anche:
protezione al torace: DC (Divided Chest) protezione al torace che puo' essere diviso per far passare la zip di chiusura
FC (Full Chest) che e' come il DC ma in un pezzo unico e non ha la divisione per la zip
Le dimensioni sono Type A e Type B (piu' estesa).

La normativa EN 1621-4:2013 si riferisce ai protettori gonfiabili con attivazione meccanica.
A tendere sara' ufficializzata la normativa EN 1621-5 che regolamentera' i dispositivi con attivazione elettronica.

EN ISO 20471 - Alta Visibilita'

Seppur non espressamente richiesta per l'abbigliamento ad uso motociclistico, ci sentiamo di includerla nell'elenco delle omologazioni per via della sempre maggiore diffusione di capi ad alta visibilita' nei cataloghi delle aziende produttrici. Le normative a cui devono rispondere sono due e si differenziano per:

  • EN ISO 20471:2017 Abbigliamento ad Alta Visibilita' per l'uso professionale
  • EN 1150:2001 Abbigliamento ad Alta Visibilita' per l'uso NON professionale
Guida Sicura Urbana moto in cittá Alta Visibilita'


La norma EN ISO 20471:2017 e' una versione revisionata del precedente standard EN 471 in materia di dispositivi di protezione individuale e di sicurezza ad alta visibilita'.
L'ultima revisione della norma e' la versione EN ISO 20471:2017; questo e' lo standard di riferimento da rispettare. Secondo la Direttiva 89/686/CEE, e' richiesto per legge tutelare le persone che svolgono la propria attivita' lavorativa quotidiana in prossimita' delle strade o sulle strade stesse. La normativa stabilisce i requisiti minimi per gli indumenti ad alta visibilita', in grado di segnalare visivamente la presenza dell'operatore, e specifica i metodi di test e i requisiti dei dispositivi di protezione individuale e di sicurezza indossati in situazioni ad alto rischio.

I materiali riflettenti devono mantenere la loro luminosita' dopo:
  • Esposizione alla pioggia
  • Variazioni di temperatura
  • Abrasione
  • Piegatura alle basse temperature
  • Flessione
  • Lavaggio in acqua
  • Lavaggio a secco (se del caso)
Materiali fluorescenti dopo:
  • Esposizione ai raggi UV
  • Variazioni dimensionali
  • Resistenza al vapore acqueo
  • Solidita' del colore
  • Proprieta' meccaniche
Guida Sicura Urbana moto in cittá Alta Visibilita'

E' dimostrato che l'utilizzo di abbigliamento di colori fluorescenti, come il giallo e l'arancio, o di capi dotati di strisce riflettenti permette al motociclista di viaggiare in maggiore sicurezza, soprattutto in condizioni di scarsa visibilita'. Infatti, l'utilizzo di un capo con un colore fluorescente o dotato di bande riflettenti riduce del 37% circa (http://www.rideforever.co.nz/gear_up/visibility.html/) la possibilita' di un incidente stradale. Aumentando la possibilita' di essere visti a distanza si permette all'automobilista di avere un maggior tempo di reazione e di evitare cosi' manovre pericolose.
Quando acquistiamo un capo ad alta visibilita' controlliamo sempre che risponda alla normativa EN ISO 20471:2017 eviteremo che si scolorisca dopo l'esposizione al sole e avremo la certezza di essere sempre visti in ogni condizione metereologica.

ECE 343:2008 - Antipioggia

L'abbigliamento da lavoro contro le intemperie fornisce protezione contro precipitazioni quali pioggia, nebbia, neve e umidita'.

Classificazioni EN 343
L'abbigliamento contro le intemperie e' classificato secondo due criteri:

RESISTENZA ALLA PENETRAZIONE DELL'ACQUA
Viene misurata la resistenza alla penetrazione del materiale esterno e delle cuciture sotto una pressione dell'acqua di (980+/-50) Pa/min.
Esistono due livelli: 1 meno impermeabile, 2 piu' impermeabile

RESISTENZA ALL'EVAPORAZIONE
Questo valore indica l'ostacolo al passaggio del vapore acqueo di un indumento da lavoro oppure l'ostacolo all'evaporazione del sudore sulla superficie della pelle. Piu' un capo e' resistente all'evaporazione, piu' costituisce un ostacolo importante al passaggio del vapore acqueo: un prodotto traspirante ha una resistenza all'evaporazione debole. La resistenza all'evaporazione e' divisa in 3 classi, dalla meno traspirante alla piu' traspirante.

Guida Sicura Urbana moto in cittá Protezione Pioggia'
Il pittogramma in figura indica un capo sufficientemente resistente alla penetrazione dell'acqua e altamente traspirante.

EN 13634:2018 - Calzature

Guida Sicura Urbana moto in cittá EN 13634

Guida Sicura Urbana moto in cittá EN 13634
EN 13634:2018 e' il codice di omologazione relativo alle calzature protettive per uso motociclistico, sia off-road che touring/racing. Cosi' come per i paraschiena, ci sono 2 livelli di sicurezza certificata.

  • Livello 1 - Deve resistere per 5 secondi alla prova di abrasione
  • Livello 2 - Deve resistere per 12 secondi alla prova di abrasione

Per essere omologata la calzatura deve essere alta almeno 162 mm alla caviglia per le taglie inferiori alla 36 e arrivera' a un minimo di 192 mm per le taglie maggiori della 45.
La suola deve essere piu' spessa di 1,6 centimetri.
Sara' quindi molto piu' facile trovare stivali o stivaletti omologati, piuttosto che vere e proprie scarpe. Scordatevi, quindi, di trovare sneakers basse omologate.

Le calzature vengono sottoposte a numerosi test di abrasione, impatto, resistenza alla penetrazione e all'esposizione a prodotti chimici. In quest'ottica ne viene giudicata anche la qualita' complessiva dei materiali impiegati nella costruzione.

ECE 22-06 - Caschi

In vigore dall' 1 Gennaio 2021 e' la normativa Europea che regola la vendita dei caschi da moto su tutto il territorio europeo. L'etichetta e' composta da diverse sigle che dobbiamo saper interpretare per essere sicuri di acquistare un casco omologato.
Esempio di omologazione: (E13) 06XXXX/P-YYYY
Guida Sicura Urbana moto in cittá Omologazione Caschi
E - sta' per Europa. Indica quindi un casco omologato secondo le direttive Europee.
Facciamo attenzione quando compriamo un casco sul web, specie se arriva da paesi extra Cee, potrebbe non essere omologato per l'uso in Europa. In caso di controllo da parte delle Forze dell'Ordine e si venisse fermati con un casco non omologato, si rischia una multa da 74 a 299 euro, il fermo della moto per 2 mesi e la decurtazione di 5 punti dalla patente. (al momento della scrittura di questo articolo e salvo successive modificazioni del C.d.S.)

13 - indica il paese europeo in cui e' stato omologato.
E1 Germania, E2 Francia, E3 Italia, E4 Paesi Bassi, E5 Svezia, E6 Belgio, E7 Ungheria, E8 Rep. Ceca, E9 Spagna, E10 Jugoslavia E11 Regno Unito, E12 Austria, E13 Lussemburgo, E14 Svizzera, E16 Norvegia, E17 Finlandia, E18 Danimarca, E19 Romania, E20 Polonia E21 Portogallo, E22 Russia, E24 Irlanda, E25 Croazia, E26 Slovenia, E27 Slovacchia, E28 Bielorussia, E29 Estonia, E31 Bosnia E32 Lettonia, E34 Bulgaria, E37 Turchia, E40 Macedonia, E43 Giappone, E45 Australia, E46 Ucraina, E47 Sudafrica, E48 Nuova Zelanda.

05 - indica la versione ECE della direttiva d'omologazione.
Puo' essere 03 - 04 - 05 - 06
L'ultima 06 e' sinonimo di maggior sicurezza. I successivi numeri XXXX sono i codici di omologazione.

/P - e' il tipo del dispositivo, in questo caso P sta per PROTETTIVO
Questo tipo di sigla la possiamo trovare su caschi integrali e modulari con mentoniera protettiva.

Le sigle possibili sono:
/J - Jet o Demijet caschi PRIVI di mentoniera
/NP NON PROTETTIVI - caschi con mentoniera asportabile o reclinabile.
/P PROTETTIVO - caschi integrali e modulari con mentoniera protettiva da usare SEMPRE CHIUSA.
/P-J - caschi modulari con mentoniera protettiva utilizzabile indifferentemente in posizione chiusa o aperta.

YYYY - indica il numero progressivo di produzione o la matricola.

/P e /P-J sono sigle importantissime per capire se possiamo viaggiare col nostro modulare aperto o chiuso. Viaggiare con un casco modulare omologato /P con mentoniera aperta e' un RISCHIO che dobbiamo sapere di correre.

La normativa ECE 22-06, come detto sopra, e' l'unica riconosciuta in Europa. Non prendiamo in considerazione l'omologazione DOT (Department Of Transportation, ovvero il ministero statunitense) perche' non rilevante per il nostro mercato.
Anche i test SHARP e SNELL M2010 non vengono considerati in quanto test svolti in autonomia da enti indipendenti e, quindi, non assimilabili a standard di omologazione in sede europea.

La chiusura a scatto o micrometrica, in un casco, e' piu' comoda ma meno sicura. In pista solitamente, infatti, non e' consentito correre con caschi con questa chiusura rapida. La migliore in assoluto (e omologata in pista ) e' e rimane la chiusura a doppia "D" o a doppio anello.

Vale anche la pena di specificare come i caschi che le aziende forniscono ai piloti impegnati nei vari Mondiali siano le versioni omologate ECE22-06 - sempre che l'azienda non possa vantare la doppia omologazione (ECE22-06 e DOT) sull'identico casco.

EN 13594 - Guanti

Guida Sicura Urbana moto in cittá Guanto
La nuova EN 13594:2015 e' obbligatoria per tutti i guanti definiti e/o venduti come "da moto".

Sara' suddivisa in due livelli.
Livello 1: dovra' eccedere la linea del polso di 15 mm.
Inoltre la resistenza all'abrasione, che sara' valutata con il test EN 13595-2 (resistenza all'abrasione da impatto - vedi Dettaglio Abbigliamento sopra), dovra' essere di 1,5 secondi.
Livello 2: dovra' eccedere la linea del polso di almeno 50 mm. e avra' una resistenza all'abrasione di ben 5 secondi.

Un guanto apparentemente sportivo e motociclistico, ma sprovvisto di omologazione difficilmente resiste all'abrasione con l'asfalto. Inoltre potrebbe sfilarsi facilmente annullando l'efficacia delle parti protettive e potrebbe non garantire un'adeguata protezione a contatto con superfici taglienti.
Indossare i guanti in moto e' una scelta intelligente per la propria sicurezza.

EN 14021:2004 - Pettorine

EN 14021:2004 e' il codice di omologazione delle pettorine per il motociclismo fuoristrada, atte a proteggere il motociclista solo da pietre e detriti scagliati dagli altri mezzi, ma non da urti da caduta o pietre presenti a terra nel momento dell'eventuale caduta. Infatti i test EN 14021: 2003 si differenziano dalle prove di impatto per la EN 1621-1 sotto vari aspetti importanti. Ad esempio, l'area e l'energia d'impatto sono minori rispetto ai test per gli indumenti protettivi. La massa del dispositivo di simulazione della prova delle pettorine e' 1kg e l'energia di impatto e' 10J - un quinto di quanto specificato per i corrispondenti test su indumenti di protezione per motociclisti.
Ruzzolare durante il motocross non e' cosi' umiliante come potrebbe esserlo per un biker da strada, per cui vi raccomandiamo di non affidare la vostra protezione solo a questi dispositivi.
Guida Sicura Urbana moto in cittá Pettorine

EN 1621-2 - Paraschiena

Vediamo, in parole semplici, come si legge l'etichetta di un paraschiena:
1) Pittogramma rappresentante un motociclista. Evidenzia la destinazione d'uso del dispositivo di sicurezza, ovvero per l'uso motociclistico.
2) Identifica il tipo di paraschiena.
3) Identifica il livello di protezione offerto dal dispositivo di sicurezza.
4) Evidenzia la normativa di riferimento per l'omologazione.
5) Indica la misura in cm dell'area protetta. In pratica e' il SIZE del paraschiena

La normativa EN1621-2 2003 prevedeva solo due tipi di paraschiena:
B - Back Protector (lungo tutta la schiena),
L - Lombar Protector (protegge solo la fascia lombare)
mentre la nuova EN1621-2 2012 prevede DUE nuovi tipi di omologazioni:
Guida Sicura Urbana moto in cittá Paraschiena
FB - Full Back Protector (estende il concetto della B precedente, allargando la protezione anche alle scapole)
CB - Central Back Protector (paraschiena centrale)
LB - Lower Back Protector (Protettore Lombare come il precedente L)

La EN1621-2 2012 offre DUE livelli di omologazione: Livello 1 e Livello 2
Livello 1 : deve trasmettere una forza media minore di 18Kn e nessun valore singolo deve superare i 24Kn.
Livello 2 : deve trasmettere una forza media minore di 9Kn e nessun valore singolo deve superare i 12Kn.

Guida Sicura Urbana moto in cittá EN16121-2 2003
Senza approfondire i tecnicismi delle prove, salta subito all'occhio che il Livello 2 offre una protezione molto superiore rispetto al Livello 1.
Considerando che 24 Kn equivalgono a ben 2.447,31 Kg e che 12 Kn equivalgono a ben 1.223,65 Kg, il paraschiena da preferire e', senza dubbio, quello di Livello 2.
Teniamo presente che 4kN e' il limite "medico" di rottura della colonna.

Non c'e' differenza tra i dispositivi di sicurezza di varie marche, in quanto tutti omologati secondo la stessa normativa, quindi la grande varieta' di prezzi non e' sempre giustificata. Alcuni marchi, pero', dichiarano i valori medi e i singoli valori massimi ottenuti in fase di omologazione. In questo caso, e' preferibile il marchio che dichiara il valore medio piu' basso.
Alcune decine di euro in piu', in questo caso, fanno la differenza.

EN 1621-3 - Protettore petto

il codice di omologazione dei protettori per il petto e costole (cheast) piu' recente e' EN 1621-3:2019.

I test si effettuano con una forza di 50 J ciascuno (Un impatto di 50 J simula una velocita' di 48 km/h.). Il valore medio di forza residua rilasciata deve essere massimo di 35 kN, con una media di 20 kN.
Come per la EN1621-2 :2012, la norma ha due livelli:
Livello 1 e Livello 2 con la differenza che la distribuzione della forza, verra' calcolata in percentuale.
Per il livello 1, la forza distribuita dovra' essere non meno di 15%, mentre per il livello 2 non meno del 30%, e la distribuiranno su una maggiore superficie.
Spesso i protettori petto e costole vengono abbinati ai paraschiena per avere un prodotto meglio sfruttabile e piu' ergonomico. Come quello in figura.
Guida Sicura Urbana moto in cittá Protettori Petto

EN 1621-1 - Protettori singoli

Questa sigla indica la corretta omologazione delle protezioni spalle "S", gomiti "E", ginocchia "K", tibia "L", ginocchia-tibia "K+L" e fianchi "H" mentre Type A o Type B evidenzia la lunghezza del protettore, rispettivamente corto o lungo.
Ogni protettore e' marchiato con una lettera diversa a seconda della posizione in cui dovra' essere applicato. L'etichetta deve essere presente su ogni singolo protettore posto all'interno del capo d'abbigliamento.

Questi protettori vengono inseriti sia negli indumenti Certificati CE (1) che in quelli dotati di protezioni omologate (2): non sono un esclusiva dei capi Certificati, anzi, spesso ne viene sfruttata la presenza negli indumenti di tipo (2) per farli apparire allo stesso livello del tipo (1)!
Guida Sicura Urbana moto in cittá EN1621-2012

Guida Sicura Urbana moto in cittá Xergo d3o
Lo standard EN 1621-1:2013 impone forma e dimensioni dell'area protetta.
Prevede due livelli di protezione rispetto all'unico della versione precedente.
Livello 1: il valore medio di forza residua rilasciata deve essere massimo di 35 kN.
Livello 2: il valore medio di forza residua rilasciata deve essere massimo di 20 kN.

I protettori contrassegnati da questa omologazione devono resistere a 9 impatti da 50 J ciascuno (Un impatto di 50 J simula una velocita' di 48 km/h.).

20 kN = 2.039 Kg-forza


VESTIRSI "BENE" FA LA DIFFERENZA

Le statistiche sugli incidenti dimostrano che indossare abbigliamento da moto puo' fare davvero la differenza, quando si cade. Purtroppo non tutti i capi "tecnici" in vendita sono di buona qualita': il rischio di indossare una giacca che sembra protettiva, ma si sfalda appena tocca l'asfalto e' drammaticamente reale.

Ancora oggi molti motociclisti pensano che l'abbigliamento tecnico da moto sia superfluo o "esagerato". Eppure oltre al buon senso esistono ricerche statistiche che dimostrano l'efficacia dell'abbigliamento da moto di qualita', come quella realizzata dall'ACEM (l'associazione europea dei produttori di moto) che ha fatto analizzare un campione di quasi 1000 incidenti nei quali erano state coinvolte le due ruote. Da questo studio chiamato MAIDS (Motorcycle Accidents in Depth Study, cioe' "studio approfondito degli incidenti in moto") e' emerso un indicatore che illustra agli utenti i vantaggi offerti da un'adeguata protezione.
Il "fattore di protezione" indica infatti la percentuale di incidenti presenti in MAIDS in cui l'equipaggiamento protettivo ha attenuato o persino evitato le lesioni.
Ecco i dati della ricerca suddivisi per le varie parti del corpo:

Guida Sicura Urbana moto in cittá Guanti

GUANTI

L'uso di guanti protettivi per motociclisti ha
fattore di protezione: 95%
Guida Sicura Urbana moto in cittá Dorso

DORSO

L'uso di giacche protettive per motociclisti con protezioni omologate ha
fattore di protezione: 92%
Guida Sicura Urbana moto in cittá Gambe

Gambe

L'uso di pantaloni protettivi per motociclisti con protezioni ha
fattore di protezione: 96%
Guida Sicura Urbana moto in cittá Calzature

Calzature

L'uso di scarpe protettive per motociclisti ha
fattore di protezione: 93%


Ora che sappiamo riconoscere l'abbigliamento omologato e abbiamo capito la sua efficacia, non abbiamo piu' scuse. E' facile lasciarsi ingolosire dalle tante offerte sul web di abbigliamento "da moto" venduto a prezzi scontatissimi, prima di acquistare chiediamo sempre se quel capo e' omologato secondo la normativa di riferimento.
In caso di imprevisto, l'abbigliamento che indossiamo e' l'unica cosa che ci divide dall'asfalto.
Scegliamolo con attenzione.

Fonti:
Esum, Motosicurezza, Sicurmoto, InSella.
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